In cosa consiste la rivoluzione portata dalla genomica?
Sin dalle sue prime applicazioni nel 2008 in Nuova Zelanda e Australia, poi in Nord America e in Europa, la genomica ha avuto un impatto significativo sulle strategie di miglioramento genetico in tutto il mondo.
Tutti i tori avviati alle prove di progenie sono testati genomicamente e scelti fra i migliori soggetti disponibili in base ad un valore genetico che è passato da una attendibilità di circa il 20-30% (quella di un indice pedigree tradizionale) a valori intorno al 50-70% (non lontana da quella dei tori provati). Anche le madri di toro sono scelte con maggiore accuratezza non più solo in base all’indice basato sulle loro produzioni ma sul profilo dei marcatori di cui sono portatrici e che possono trasmettere alla progenie.
Tutto questo si traduce in un sistema di valutazioni genetiche che ha ora a disposizione uno strumento più efficace e preciso per misurare la superiorità genetica trasmissibile alla progenie sia per i tori che per le vacche. In Italia le valutazioni genomiche sono ufficiali dalla fine del 2011 per i tori e si prevede che entro la fine di quest’anno lo siano anche per le vacche. Per indice genomico si intende la stima del valore genetico di un soggetto basato sull’identificazione del profilo dei marcatori del suo DNA e sui loro effetti genetici stimati in base ai dati degli indici genetici e del DNA di una popolazione di riferimento che è costituita generalmente dai tori provati. Di fatto la genomica è lo strumento che permette al miglioramento genetico di fare un grande salto di qualità aumentando accuratezza e intensità del programma di selezione di qualsiasi razza. Fino ad oggi è stato soprattutto gestito dai Centri di F.A. ma la possibilità di genotipizzare le vacche permetterà agli allevatori di utilizzare questo strumento per individuare con maggiore accuratezza gli animali di alto profilo genetico della propria azienda e gestirli di conseguenza.
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