Da agosto 2015 il Canada ha introdotto un nuovo indice di selezione che classifica i tori in base a parametri economici.
Il direttore della Canadian Dairy Network, l’azienda canadese che si occupa del calcolo degli indici genetici per tutte le razze da latte in Canada, ha spiegato all’ultimo incontro di Interbull che dall’introduzione dell’LPI, Lifetime Profitability Index, 25 anni fa la realtà della produzione del latte è molto cambiata e che oggi gli allevatori che riconoscono l’importante impatto del miglioramento genetico sulla redditività dell’azienda, richiedono sempre di più di quantificare le differenze fra i tori in termini economici. Inoltre, il cambiamento della realtà fa sì che un indice solo per tutte le realtà non sia più la soluzione ideale. Queste sono le ragioni che hanno portato l’industria del miglioramento genetico dei bovini da latte ad inserire nel piano strategico sviluppato nel 2014 lo sviluppo di un nuovo indice di selezione a base economica da affiancare al tradizionale LPI.
Il punto di partenza è stato l’indicatore di profitto aziendale messo a punto dal sistema dei controlli funzionali canadese (Canwest DHI e Valacta) che per ogni vacca presente in allevamento calcola il valore economico. Per i ricavi si conteggiano i kg di grasso e proteina e gli altri solidi prodotti e nei costi si tiene conto dei giorni necessari per l’accrescimento da manza, un costo fisso per giorno di lattazione e per giorno di asciutta, il costo di mantenimento per giorno di lattazione e per giorno di asciutta, il costo marginale di alimentazione (per kg di grasso e proteina) e il costo di opportunità della quota. L’orizzonte temporale è quello di 6 anni. Questo indicatore economico viene costantemente aggiornato e riflette la situazione di tutti gli allevamenti canadesi che aderiscono ai controlli funzionali.
A partire da questi dati sono state effettuate due valutazioni:
- una valutazione delle relazioni esistenti tra LPI e profitto a 6 anni di età
- una stima della migliore equazione di previsione del profitto a 6 anni utilizzando tutti gli indici genetici disponibili
E’ stato poi analizzato il progresso genetico atteso dall’implementazione del nuovo indicatore economico e dell’LPI.
La correlazione tra profitto e LPI è risultata essere del 73%.
L’equazione di stima è stata sviluppata attraverso un’analisi di regressione in due fasi. Nella prima fase sono stati utilizzati 14 diversi caratteri produttivi, morfologici e funzionali. Nella seconda fase è stata analizzata la variabilità extra spiegata dalla combinazione dei caratteri morfologici (conformazione) e dalla conbinazione dei caratteri funzionali (longevità): da questa seconda fase è emerso che solo la longevità aveva un effetto addizionale significativo. L’indice risultante ha una correlazione con il profitto a 6 anni vicina all’80%.
Questo indice, di cui non viene pubblicata la formula in dettaglio, è ufficiale da agosto 2015.
Contemporaneamente all’introduzione di questo indice economico, chiamato PRO$, è stata rivista anche la formula dell’LPI che dall’enfasi 51:34:15 data rispettivamente a produzione, durata e salute/fertilità definita nel 2008, oggi è passata a 40:40:20, con un aumento dell’importanza data a durata e salute. Nella parte produttiva vengono considerati solo grasso e proteina kg in un rapporto di 1:2, nella parte riferita alla durata in allevamento viene data importanza a longevità, mammella, arti e piedi e forza da latte e nella sezione salute e fertilità vengono considerate la fertilità e la resistenza alla mastite.
In figura 1 si riporta il risultato del confronto fra i due indici, il nuovo LPI e Pro$, per quanto riguarda il progresso genetico atteso che evidenzia come il nuovo indicatore economico dia risultati meno spinti sulla morfologia e la qualità del latte, come i due indici siano equivalenti sui risultati per grasso kg, fertilità, resistenza alla mastite e groppa e come il Pro$ dia risultati migliori rispetto all’LPI sulla produzione (kg di proteina e di latte) e la funzionalità intesa come longevità, facilità al parto, temperamento, mungibilità, cellule e BCS.
Figura 1 – Il nuovo LPI e Pro$ a confronto in termini di progresso genetico atteso.
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