Molto spesso, negli allevamenti di vacche da latte, capita di giudicare la nascita di un vitello maschio una “disgrazia”. Alcuni allevatori, anche motivati dallo scarso valore commerciale dell’animale, non credono valga la pena porre attenzione sull’allevamento ed eventuale ingrasso dello stesso. Certo, il vitello di razza Frisona, specialmente se nato da una genetica ancor più spinta verso la produzione di latte, non presenta le forme e qualità richieste dal mercato della carne. Ci sono però accorgimenti che possono valorizzare il vitello Frisone nella produzione della carne.
Considerando che la genetica del vitello frisone porta l’animale ad avere un elevato sviluppo osseo, apparato digerente molto sviluppato ed alto deposito di grasso sottocutaneo rispetto alla massa muscolare, si deve cercare di spingere l’ingrasso del vitello in un breve periodo. Adottare la tecnica dello svezzamento precoce (circa 8 settimane) è sicuramente una buona partenza per ottenere un animale che non arrivi troppo pesante alla macellazione e che presenti un buon equilibrio tra muscolo e grasso. Svezzare intorno ai due mesi di vita garantisce all’animale di ingerire il giusto quantitativo di latte che gli permetta di non avere troppi problemi sanitari più avanti ed allo stesso tempo iniziare a somministrare al vitello una razione più mirata all’ingrasso. Nella fase lattea (prime 2 settimane) si somministrano solo alimenti liquidi, a base di latte sostitutivo e acqua; dalla terza settimana alla quinta si somministra una dieta mista, cioè si inizia a mettere a disposizione anche una quota di fieno e mangime da svezzamento. Questo tipo di alimentazione stimola lo sviluppo della funzionalità ruminale, che dovrà essere al massimo nel momento in cui si fornirà una razione da ingrasso particolarmente spinta in concentrati, soddisfacendo però con il latte gli elevati fabbisogni energetici e proteici del vitello. Si noterà che già dalla quinta settimana il vitello comincerà ad aumentare il quantitativo di sostanza secca ingerita, a quel punto si comincerà a ridurre il latte sostitutivo e si aumenterà il mangime da svezzamento. Per preparare bene il vitello alla successiva alimentazione da ingrasso, si deve avere a disposizione un mangime da svezzamento/starter equilibrato nella composizione in principi nutritivi (energia circa 100 U.F.L./qle s.s., proteine circa 18% sulla s.s., minerali e vitamine), appetibile (cruscami, melassi) ad elevata azione dietetica cioè con un tenore in fibra di circa il 10% sulla s.s. per promuovere lo sviluppo della flora microbica e la ruminazione (ottimo l’impiego di tutoli di mais e paglia di grano.).
La ruminazione è stimolata anche dall’introduzione di una quota di mais come granella intera apportando benefici sull’incremento ponderale in post svezzamento, prima del passaggio alla farina di mais dell’alimentazione da ingrasso. Il vitellone frisone è un animale precoce, di conseguenza si macella ad un peso medio di circa 600 Kg per evitare con pesi superiori una riduzione della resa ed un peggioramento della qualità della carne. Per ottenere questo risultato e considerando che il vitellone frisone ingerisce circa 2 Kg di s.s./q.le di peso vivo, la razione più adatta risulta essere una razione con 5-7 Kg di insilato di mais, circa 1,5 Kg di paglia e 8-10 Kg di concentrati. Nella miscela di concentrati viene considerato l’apporto proteico (soia, girasole, colza, ecc.), amilaceo (mais, orzo, frumento, ecc.) e fibroso di elevata digeribilità (polpe, tutolo di mais, cruscami e tritelli), vitaminico-minerale (vitamine idro e liposolubili, macro e microelementi); molto importante assicurare nell’integrazione la presenza di Vit.C, E e selenio per garantire l’azione antiossidante evitando carni scure alla macellazione e di amminoacidi quali colina e metionina che contribuiscono alla disintossicazione epatica. La miscela di concentrati, nelle sue varianti, dovrà comunque apportare il 14-15% di PG sulla s.s., 28-32% di Amidi sulla s.s., 10-12% di Fibra Grezza sulla s.s. Dove richiesta una maggiore quota di grasso di copertura, si può intervenire nella fase di finissaggio intorno ai 500-550 Kg di peso vivo, con l’aggiunta alla razione di 0,5-1 Kg/capo/giorno di farina di mais e/o dove possibile 100 grammi di grassi di palma idrogenati.
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