Le glicoproteine associate alla gestazione (PAG), costituiscono una grande famiglia di glicoproteine sintetizzate dall’embrione a partire dalle cellule mono e binucleate presenti nello strato superficiale del trofectoderma.
Il laboratorio di dosaggi radioimmunologici (RIA) della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia rappresenta l’unica realtà italiana in cui è possibile effettuare il dosaggio di tale proteina mettendo a disposizione dei medici veterinari e degli allevatori un metodo originale e altamente specifico per la diagnosi precoce dello stato gravidico nei ruminanti. Oltre alla sua totale affidabilità, derivata dal fatto che la proteina in questione è un prodotto del trofoblasto presente dunque solo ed esclusivamente in caso di gravidanza, uno dei vantaggi di questa metodica è anche quello di rendere tale diagnosi assolutamente accessibile in virtù dei bassi costi dell’analisi (3.50 euro per bovini e bufali, 2.50 per gli ovicaprini) e della facilità di prelievo ed invio dei campioni. E’ infatti sufficiente una assai modesta quantità di sangue (2 ml) che può essere inviato (spese di spedizione a carico del laboratorio) in toto senza bisogno di essere preventivamente trattato o congelato. Il risultato viene poi assicurato entro 24-36 ore dall’arrivo del campione in laboratorio.
Nella bovina e nella bufala la diagnosi può essere realizzata già a partire dal 28° giorno di gestazione. Questo termine è ancora più corto nella pecora (18° giorno) e nella capra (22° giorno). Il metodo è applicabile anche nei ruminanti selvatici a partire dal 30° giorno di gestazione.
Il dosaggio della PAG permette di andare ancora più lontano di una semplice diagnosi di gravidanza. In effetti, a partire dal momento in cui si conosce la data della fecondazione (naturale o artificiale) è possibile verificare se la concentrazione della PAG misurata si trovi nella forchetta dei valori normalmente attesi per quel momento della gestazione e dunque essere certi che essa evolva normalmente. Nei casi in cui non si conosca la data del concepimento, il dosaggio della PAG consente di sapere se la femmina si trova all’inizio, a metà o alla fine della gestazione.
Infine, il ricorso a due o tre prelievi consecutivi a cadenza settimanale consente di effettuare diagnosi di mortalità embrionale/fetale o di aborto. E’ infatti ormai acclarato che le PAGs possano costituire un eccellente biomarker della funzione trofoblastica nella specie bovina, bufalina oltre che in quella caprina ed ovina. E’ importante sottolineare che il dosaggio della PAG per la diagnosi di gravidanza, essenzialmente per la specie bovina ed ovina, viene già largamente utilizzato in altri Paesi zootecnicamente avanzati come la Francia, il Belgio, il Canada e gli Stati Uniti.
Oggi l’allevatore ed il medico veterinario hanno dunque a propria disposizione un nuovo metodo di indagine per la diagnosi di gravidanza. Tra gli argomenti che intervengono a favore del dosaggio delle proteine associate alle gestazione, oltre ad affidabilità, precocità e costi accessibili, si può citare la possibilità di associare alla loro determinazione nel sangue o nel latte un’altra siero diagnosi (test per la brucellosi, leucosi, IBR, BVD…), permessa anche dalla possibilità di effettuare il prelievo indipendentemente dal momento della fecondazione. Da qui ne deriverebbe l’opportunità di svelare rapidamente la presenza di eventuali alterazioni placentari, che possono, a lungo termine se non individuate, tradursi in una cattiva performance riproduttiva dell’intero allevamento.
In Italia, il dosaggio delle PAGs è disponibile presso il laboratorio RIA della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia. Per informazioni: Dr.ssa Olimpia Barbato (olimpia.barbato@unipg.it)
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