Stalla Etica: istruzioni per l’uso
La reputazione negativa degli allevamenti intensivi presso l’opinione pubblica sembra stia inesorabilmente crescendo. Molte delle motivazioni sono irrazionali perché la gente ha una percezione del benessere degli animali, d’affezione e da cibo, identica a quella che ha per sé stessa (antropomorfizzazione). Inoltre, l’allevamento intensivo è accusato di utilizzare grandi quantità di acqua e d’energia, e di inquinare l’aria di gas ad effetto serra e d’ammoniaca e le acque superficiali con azoto, fosforo e potassio. Nel dibattito globale gli allevamenti intensivi sono da molti ritenuti co-responsabili del grave fenomeno dell’antibiotico resistenza a causa del presunto largo uso di antibiotici che essi fanno.
Ai numerosi e ormai frequenti attacchi che i media fanno all’allevamento intensivo, le filiere del latte e della carne in genere reagiscono smentendo integralmente ed altrettanto duramente le accuse dei giornalisti e delle associazioni animaliste ed ambientaliste. Si sta pertanto esasperando uno scontro “muro contro muro” dove il dialogo ed il compromesso non trovano le condizioni per trasformare una polemica in uno scambio costruttivo.
Il modello ideale di allevamento della bovina da latte che anche il nostro paese sta pedissequamente seguendo è quello dove l’obiettivo è di produrre più latte possibile per superficie investita e per capo allevato, seguendo integralmente le regole dell’economia di scala. In questi allevamenti, la produzione pro-capite e complessiva, l’igiene del latte e le sue caratteristiche chimico fisiche stanno migliorando continuamente. La genetica ha selezionato le bovine per questa tipologia di allevamento, le stalle sono state costruite per perseguire questo obiettivo e lo stesso sta avvenendo per la nutrizione degli animali e per la loro gestione, anche sanitaria.
Il nostro paese oggi è in grado di produrre questo latte “commodity” e competere, quasi, ad armi pari con le zootecnie da latte più avanzate del mondo, anche se il punto di pareggio, o break even, è molto più alto di quello di tante zootecnie europee, e per molte ragioni.
Pur tuttavia l’Italia, da un tempo antecedente alla nascita dell’attuale modello di produzione del latte bovino, ha costruito la sua filiera del latte trasformato su formaggi, e non solo, basati sulla tradizione, sulla narrazione e su peculiarità organolettiche uniche al mondo. Circa la metà del latte bovino prodotto in Italia viene utilizzato per produrre formaggi a denominazione d’origine. Questo ci ha permesso fino ad ora di avere un prezzo del latte alla stalla sicuramente superiore a quello delle nazioni del mondo più competitive nella produzione del latte.
Oggi questo gap si sta progressivamente riducendo e l’offerta di prodotti DOP, IGP e STG e PAT, non sta cogliendo il rapido mutare dell’idea che il consumatore si è fatta dell’allevamento della bovina da latte.
Parallelamente a tutto questo, l’attuale modello di allevamento della vacca da latte sta rendendo complessa la gestione di alcuni aspetti fondamentali, come la fertilità e la longevità funzionale ed alcune patologie come quelle podali e mammarie.
Il progetto Stalla Etica® di Ruminantia, dove produrre Latte Etico®, è una proposta che rende possibile dare una risposta concreta e misurabile a quelle che sono le perplessità dei consumatori e della classe medica, migliorare la qualità della vita delle bovine e salvaguardare l’ambiente. Il tutto mantenendo, se non aumentando, la redditività della produzione primaria del latte bovino.
La Stalla Etica® di Ruminantia ritiene che un nuovo modello d’allevamento intensivo sia possibile se si agisce sulla selezione genetica, sugli ambienti di stalla, sulla gestione anche sanitaria degli animali, sulla nutrizione e sulla gestione dell’energia, delle risorse idriche e dei reflui zootecnici.
La Stalla Etica® di Ruminantia è in grado di generare claim che l’industria lattiero-casearia od il caseificio aziendale può inserire nell’etichetta e sulle confezioni dei prodotti del Latte Etico®.
La Stalla Etica® di Ruminantia non va in contrapposizione con l’attuale modello di allevamento intensivo ma ne è la naturale evoluzione. Noi riteniamo che l’allevamento estensivo sia un’ottima soluzione per le così dette aree marginali od interne del nostro paese, dove il preservare l’allevamento è uno degli aspetti propedeutici all’evitare l’abbandono del territorio con le sue tradizioni e per incentivare l’occupazione. L’allevatore delle aree interne e marginali è il primo garante della tutela dell’agrobiodiversità e dell’ambiente, e per tale attività va remunerato non sovvenzionato.
Quello della Stalla Etica® è un progetto di riqualificazione dell’allevamento intensivo che prevede interventi nella selezione genetica, nella nutrizione, nella gestione, nella sanità e nell’ambiente. Questi ambiti altro non sono che i vari valori dell’equazione del fenotipo:
Fenotipo = genetica + (ambiente + sanità + nutrizione + gestione)
La versione 2.0 del Manuale della Stalla Etica® può aiutare gli allevatori e l’industria lattiero-casearia ad avere un migliore e più approfondita comprensione del progetto.
Clicca qui per scaricare la nuova versione del Manuale della Stalla Etica®.
F.P.A. srl di Anguillara Sabazia (RM) è proprietaria esclusiva dei marchi “Stalla Etica” e “Latte Etico” e li può concedere in uso.
La versione 1.0 delle istruzioni per l’uso della Stalla Etica è disponibile qui: ISTRUZIONI PER L’USO